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Philosophy For Children per le classi quinte Anzani e Masih

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Personale scolastico

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Il progetto Philosophy for Children nasce da un modo di concepire la filosofia come pratica di
riflessione basata sul dialogo cooperativo e democratico. Non si tratta quindi
dell’insegnamento disciplinare della storia del pensiero, quanto piuttosto della pratica del pensare
che si fa attitudine a interrogarsi, creare concetti, comprendere, ri-pensare autonomamente
ciò che ci circonda e ciò che si impara.
In questa prospettiva si promuove un “pensare insieme” instaurando un dialogo in cui
ciascuno considera gli altri nella loro unicità, stabilendo relazioni autentiche ed attive.
Costruendo insieme uno spazio di fiducia, rispetto e ascolto reciproco, il progetto promuove un
modo di pensare in grado di unire ciò che è comune e al tempo stesso preservare le
differenze, anche interculturali ed etniche.
La Pratica Filosofica offre uno spazio di collaborazione e confronto in cui lo sviluppo del
pensiero viene supportato e incentivato aprendosi a dimensioni di criticità, creatività, cura.
La Pratica Filosofica crea un’occasione per costruire un clima di rispetto e cooperazione;
uno spazio che si possa percepire come proprio, uno spazio di incontro, di fiducia e di ascolto in
cui il pensiero di ognuno trova cittadinanza all’interno della classe-comunità. Ciò è significativo
non solo per i singoli alunni, ma anche per il funzionamento dell’ intero gruppo classe.
Il progetto si qualifica come una proposta alla globalità della persona coinvolgendo sia le
capacità di ragionamento che quelle socio- relazionali.
Quali sono i vantaggi per la sfera emotivo-sociale?
Le pratiche filosofiche sviluppano e potenziano:
– Ascolto attivo e comprensione degli altri.
– Capacità dialogica e cooperazione.
– Autonomia.
– Consapevolezza della libertà di espressione del proprio pensiero.
Quali i vantaggi per la sfera cognitiva?
Le pratiche filosofiche sviluppano e potenziano:
– Pensiero critico.
– Pensiero creativo.
– Pensiero etico-affettivo.
Quali modalità abbiamo seguito?
Le basi metodologiche si fondano sul Curricolo di M. Lipman, validato da una sperimentazione
pluridecennale e riconosciuto e diffuso a livello internazionale, che riconosce la valenza educativa
dell’indagine filosofica per condurre i bambini e le bambine a problematizzare la realtà ed evitare
così il rischio della massificazione in una società- come la nostra- che tende a proporre modelli
univoci in cui identificarsi.
A partire da questa sperimentazione, sempre in aggiornamento, si propone un metodo flessibile
e attento ai bisogni, agli interessi e alla sensibilità di ogni gruppo di alunni e che utilizza
diversi pretesti: vissuti personali, albi illustrati, testi poetici, cortometraggi, fotografia.
Quali temi abbiamo esplorato?

La pace, la guerra, la costruzione di una città ideale, le regole per vivere bene insieme, la crescita
e le sfide che il passaggio alla Scuola di secondo grado comporta. Diventare un’opera d’arte, il
cambiare, la memoria e il mantenere nel cuore, lo sguardo sulla natura, il ricordo attraverso i sensi,
le idee di bene, vero e utile, l’origine dell’agire. Le paure, la voglia di scoperta, le aspettative. Io
come un fiume. L’immaginazione e la rappresentazione. Il senso delle potenzialità del domandare
e della filosofia nel percorso triennale compiuto insieme. L’uso delle parole, il conflitto, il rapporto
io/diverso da me. La ricerca e l’esplorazione attraverso la fotografia, la scrittura e l’alfabeto delle
cose. Possibile ed impossibile, le diverse prospettive, la costruzione di una mappa con materiali
autoprodotti dalla classe.
Dove abbiamo praticato?
Alla scuola Anzani abbiamo lavorato preferibilmente nelle aule di classe, mentre alla scuola Masih
è stata utilizzata anche l’aula di musica posta al primo piano, più spaziosa e adatta allo scopo.
Come abbiamo praticato?
Generalmente il setting è stato il circle time per favorire il contatto visivo, la libera circolazione delle
idee e l’espressione delle opinioni. Questa disposizione favorisce l’inclusione valorizzando ogni
singolo bambino/a.
Quando abbiamo praticato?
Il progetto è durato 8 incontri, il mercoledì mattina in Masih e il venerdì in Anzani. Il periodo di
svolgimento da novembre 2023 a febbraio 2024.
Cosa è nato in noi durante la pratica?
Lo stupore di sentire il “sapere” nelle voci dei bambini/e, nel rincorrersi delle loro idee.
Il gusto di “fare scuola” come comunità di ricerca.
La bellezza di creare spazi liberi di parola e di ascolto reciproco.
Cosa ci rimane?
Il desiderio di poter continuare ed approfondire le pratiche filosofiche per sentire i nostri alunni ed
alunne esclamare: “ Che bello so_stare in pensiero”! E noi con loro.

Le referenti del progetto,

Anna Rita Arosio
Maria Silvia Galli
Cinzia L’Orfano